La Basilica e, ancor prima, la Caserma della IV Coorte dei Vigiles

Il Rione prende il nome dal monastero e chiesa di San Saba, unica costruzione della zona per diversi secoli anche dopo la caduta dell'impero romano, intorno era un paesaggio di piena campagna. E proprio sotto la chiesa sono stati rivenuti i resti di una Caserma della IV Coorte dei Vigiles, questi erano, nell'antica Roma, dei vigiles urbani, loro compito oltre allo spegnimento degli incendi era quello di forze dell'ordine, soprattutto di notte. Tutta la zona, compreso l'attuale Aventino, era identificata con il nome Remuria, verrà istituito Rione San Saba solo nel dicembre del 1921.

un rione a misura d'uomo

Le case popolari

Il quartiere venne costruito a partire dal 1906 su impulso del neonato Istituto Case Popolari, su progetto di Quadrio Pirani e Giovanni Bellucci. San Saba è ancora oggi considerato uno degli esempi più riusciti di un’edilizia popolare a misura d’uomo, popolato da casette e palazzine in cortina di mattoni, appartamenti ricchi di aria e luce, e viali interni alberati che assecondando le pendici della collina.

lo sapevi che...

ogni via ha il nome di un artista

Partendo dalla Piazza Gian Lorenzo Bernini ad ogni via fu dedicato il nome di un artista, Palladio, Giotto, Borromini, Maderno, Bramante… solo per citarne alcuni! “Carlo Maratta”, nel Lotto I°, è la Via dove si trova SABA HOME, al piano primo della scala B, il maestro Maratta fu una figura centrale della pittura romana ed italiana della seconda metà del Seicento, restauratore e raffinato ritrattista.

“Allegoria della Pittura” di Carlo Maratta dove ritrasse la sua amata figlia, Faustina, poetessa. Olio su tela, cm 61 x 50.5 (1698) Galleria Palazzo Corsini, Roma.

il coraggio dei giusti

Bruno Fantera, il giusto di San Saba

Subito dopo il rastrellamento del Ghetto Ebraico di Roma, il 16 ottobre 1946, la famiglia di Gino Moscati - sfuggita alle retate dei nazifascisti - inizia a peregrinare per la città. Dopo aver sistemato le due figlie femmine presso il convento di suore al Foro Romano, Gino Moscati con la moglie e i due figli maschi, Mino e Renato, bussa alla porta di casa di Bruno Fantera a San Saba. Bruno e sua madre non esitano neppure un momento e li invitano a restare, presentandoli ai vicini di casa come parenti prossimi sfollati dai Castelli, salvandoli così dalla sicura deportazione. Per questo motivo, nel 2008 Bruno viene riconosciuto "Giusto tra le Nazioni".

per paura... per amore...

"Vedo ora chiaro nella notte triste..."

(da IL DOLORE, 1937-1946, ROMA OCCUPATA. Giuseppe Ungaretti).

Roma, la città eterna e cosmopolita, caotica e bellissima, ebbene qui, a San Saba, il tempo sembra fermo, nonostante la zona centralissima a breve distanza da grandi attrazioni, questo luogo conserva un carattere rionale molto forte. Villette ed edifici di uno o due piani, cortili interni, verde, antichi monasteri… le atmosfere metafisiche di San Saba sono di una bellezza senza tempo. Qui visse, in piazza Remuria al civico 3, Giuseppe Ungaretti dove, durante gli anni dell’occupazione tedesca, compose la raccolta di poesie dedicate alla Roma occupata.

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